Parco delle Cascine |
この情報はストアのものより古い可能性がございます。 | ||||
価格 | 無料 | ダウンロード |
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ジャンル | ヘルスケア/フィットネス | |||
サイズ | 28.2MB | |||
開発者 | Comune di Firenze | |||
順位 |
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リリース日 | 2015-11-10 19:34:27 | 評価 | 評価が取得できませんでした。 | |
互換性 | iOS 7.0以降が必要です。 iPhone、iPad および iPod touch 対応。 |
Il Parco delle Cascine è il polmone verde della città, a due passi dal centro. Il più ampio parco pubblico di Firenze con una superficie di oltre 130 ettari che corre parallela al fiume Arno.
Caratterizzato da una ricca vegetazione, da vasti prati, viali e vialetti, è il luogo ideale dove praticare sport (liberamente o avvalendosi dei numerosi impianti attrezzati) o trascorrere il tempo libero godendo della natura e della quiete dell'area.
"Le Cascine" sono anche luogo di mercato (tutti i martedì mattina), sede di eventi (manifestazioni culturali e fieristiche) e tanto altro ancora.
Il primo nucleo del Parco era costituito dalla tenuta delle Cascine dell'Isola, acquistata dal Duca Alessandro I de' Medici (1531-1537) e incrementata da Cosimo I (1537-1574) con l'acquisizione di altri terreni, tutti utilizzati a scopo agricolo e per la caccia.
Si deve a Pietro Leopoldo di Lorena la prima apertura al pubblico delle Cascine Granducali, anche se limitata ad occasioni ed eventi eccezionali (spettacoli organizzati dalla corte e festività dell'Ascensione).
Il primo intervento architettonico di grande impegno è la costruzione della Palazzina Reale, nel piazzale delle Cascine, realizzata nel 1785 dall'architetto Giuseppe Manetti, al quale si deve anche la Ghiacciaia in forma di piramide.
Durante il periodo napoleonico Elisa Baciocchi, Granduchessa di Toscana dal 1807 al 1815, trasforma definitivamente le Cascine in Parco pubblico, dimostrando una concezione di rara modernità.
A Giuseppe Poggi si deve l'idea del grande piazzale di accesso al Parco da cui deriva, se pur con riduzioni e modifiche, la sistemazione attuale del piazzale Vittorio Veneto.
Alla fine degli anni '30 l'architetto Raffaello Fagnoni realizza la scuola di guerra aerea, commissionata nel 1935 e finita nel 1938. È questo l'ultimo intervento architettonico significativo dell'intero Parco.
Ricchissimo è il patrimonio arboreo del Parco, con oltre 19 mila esemplari. Alberi di grande effetto si ammirano nel piazzale Vittorio Veneto (cedri dell'Atlante), nel piazzale delle Cascine (pini domestici, platani e uno spettacolare Ginkgo Bilboa), sul margine dell'Arno (pioppi bianchi) e del prato del Quercione (platani, lecci), nel giardino della Catena (ippocastani e cedri).
Molteplici sono le specie di volatili che abitano il Parco: oltre ai più comuni (passeri, rondoni, capinere, storni, merli, pettirossi, pappagalli, ecc.) si possono vedere anche aironi cinerini e garzette.
Caratterizzato da una ricca vegetazione, da vasti prati, viali e vialetti, è il luogo ideale dove praticare sport (liberamente o avvalendosi dei numerosi impianti attrezzati) o trascorrere il tempo libero godendo della natura e della quiete dell'area.
"Le Cascine" sono anche luogo di mercato (tutti i martedì mattina), sede di eventi (manifestazioni culturali e fieristiche) e tanto altro ancora.
Il primo nucleo del Parco era costituito dalla tenuta delle Cascine dell'Isola, acquistata dal Duca Alessandro I de' Medici (1531-1537) e incrementata da Cosimo I (1537-1574) con l'acquisizione di altri terreni, tutti utilizzati a scopo agricolo e per la caccia.
Si deve a Pietro Leopoldo di Lorena la prima apertura al pubblico delle Cascine Granducali, anche se limitata ad occasioni ed eventi eccezionali (spettacoli organizzati dalla corte e festività dell'Ascensione).
Il primo intervento architettonico di grande impegno è la costruzione della Palazzina Reale, nel piazzale delle Cascine, realizzata nel 1785 dall'architetto Giuseppe Manetti, al quale si deve anche la Ghiacciaia in forma di piramide.
Durante il periodo napoleonico Elisa Baciocchi, Granduchessa di Toscana dal 1807 al 1815, trasforma definitivamente le Cascine in Parco pubblico, dimostrando una concezione di rara modernità.
A Giuseppe Poggi si deve l'idea del grande piazzale di accesso al Parco da cui deriva, se pur con riduzioni e modifiche, la sistemazione attuale del piazzale Vittorio Veneto.
Alla fine degli anni '30 l'architetto Raffaello Fagnoni realizza la scuola di guerra aerea, commissionata nel 1935 e finita nel 1938. È questo l'ultimo intervento architettonico significativo dell'intero Parco.
Ricchissimo è il patrimonio arboreo del Parco, con oltre 19 mila esemplari. Alberi di grande effetto si ammirano nel piazzale Vittorio Veneto (cedri dell'Atlante), nel piazzale delle Cascine (pini domestici, platani e uno spettacolare Ginkgo Bilboa), sul margine dell'Arno (pioppi bianchi) e del prato del Quercione (platani, lecci), nel giardino della Catena (ippocastani e cedri).
Molteplici sono le specie di volatili che abitano il Parco: oltre ai più comuni (passeri, rondoni, capinere, storni, merli, pettirossi, pappagalli, ecc.) si possono vedere anche aironi cinerini e garzette.
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